450 anni,  Don Marco Caraffini

Lettera ai Parrocchiani

Carissimi Parrocchiani

in questi 11 anni da che sono con voi vi ho sempre scritto in occasione del Natale per condividere un pensiero e qualche notizia della comunità a conclusione dell’anno.

Questa volta il motivo è dovuto ad una ricorrenza storica, ma l’intento è sempre quello di raggiungere tutti voi che abitate questo territorio per informarvi che la nostra parrocchia si appresta a vivere, domenica 26 marzo,i suoi 450 anni di vita.

Infatti il 26 marzo 1567, per la prima volta, un sacerdote iniziava ad abitare presso il suo gregge.

La grande riforma introdotta da S. Carlo Borromeo, a seguito del Concilio di Trento, prevedeva infatti che i vescovi abitassero nella diocesi loro affidata dal Papa e i sacerdoti non prestassero solo dei servizi religiosi (la celebrazione della Messa, dei battesimi, dei funerali), ma condividessero ogni giorno la vita delle persone.

La Parrocchia diventa così una istituzione importante sul territorio, sia per la Chiesa, sia per la società civile che nei secoli hanno vissuto diverse forme di collaborazione; ci sono stati momenti storici in cui entrambi hanno ricevuto un beneficio, altri in cui l’equilibrio si è spostato innegabilmente a favore dell’uno a discapito dell’altro.

Ancora oggi in Italia, (non così in altri Paesi dove la presenza di cittadini cattolici è molto numerosa), il rapporto tra la Chiesa e lo Stato è governato da un Concordato.

Questo legame, sempre molto delicato, ebbe inizio nel 313 d.C. quando cessarono le persecuzioni contro la Chiesa.

Senza ripercorrere tutta la storia di questi 1700 anni, si può affermare che il Vangelo ha indubbiamente perso molto della sua carica; il fuoco che Gesù è venutoa portare sulla terra, come afferma lui stesso, è diventato sempre di più semplice strumento di educazione religiosa al servizio dello Stato.

Di questo impoverimento, che talvolta si connota come un vero e proprio “tradimento”, ci stiamo rendendo conto oggi che papa Francesco suscita in tanti nuovo entusiasmo, coraggio, persino il giusto orgoglio di essere cristiani.

Egli per primo si pone come modello di una vita semplice indicando il Vangelo come la fonte della carica umana, non lasciandosi imprigionare da schemi, mettendo al primo posto l’annuncio della salvezza e collocando le norme morali in second’ordine.

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Il programma delle iniziative con cui intendiamo ricordare questo anniversario è disponibile sul volantino che vi ho allegato.

Vorrei però richiamare la vostra attenzione in particolare su alcuni momenti.

Domenica 26 marzo, ringrazieremo Dio per il dono della vita di figli e dei fratelli (la comunità) che sgorga ininterrottamente dalla sua grazia e dalla fede dei nostri padri.

Quel giorno benediremo il nuovo fonte battesimale che un parrocchiano ha realizzato e che sono felice di donare in segno di affetto a questa comunità.

Questo giorno così importante sarà preparato da alcune riflessioni che caratterizzeranno i venerdì del tempo di Quaresima: quattro relatori ci aiuteranno a comprendere come vivere oggi i “pilastri” della vita cristiana.

Anche la Via Crucis di venerdì 10 marzosarà un gesto particolarmente significativo: siamo discepoli che camminano dietro al Crocifisso, luce del mondo. Partiremo dalla piazza S. Stefano a Vimercate (l’antica pieve) per arrivare a S. Michele, ripercorrendo il cammino del primo parroco di Oreno, don Gerolamo Albeo.Lungo il tragitto saranno accese delle fiaccole dai più anziani nella Chiesa ai più giovani, i ragazzi della Cresima, a significare la Tradizione, cioè la consegna della fede di generazione in generazione.

La Giornata di Studio, sabato 1 aprile,avrà l’obiettivo di portarci a riflettere su quanto parrocchia e società civile abbiano cooperato anche negli ultimi decenni per il bene comune del cittadino.

Ricorderemo le trasformazioni radicali avvenute sul nostro territorio nel mondo del lavoro, dell’economia dopo la seconda guerra mondiale, i tanti problemi sorti e le risposte che insieme si sono trovate.

Una presentazione del documento di papa Francesco “Evangeliigaudium” ci aiuterà a cogliere la volontà di riforma in atto nella Chiesa e, per non rimanere semplici spettatori, nel pomeriggio lavoreremo a gruppi analizzando quanto stiamo operando e come reagire alle sfide che la storia ci pone davanti.

A settembre avremo poi la Festa patronale di S. Michele (domenica 24), la Festa dell’oratorio (1 ottobre) e la Sagra della patata (10-17).

Ci sarà tempo per definire il programma, ma fin da ora vi invito tutti domenica 24 settembre al pranzo in piazza,organizzato insieme dalla Parrocchia, dalle Acli, dal Basel e dal Circolo Culturale Orenese.

Vorrei che tutti potessimo sperimentare la gioia di una vita più sostenibile, se vissuta insieme ad altri: questo è il significato più vero e profondo della Parrocchia.

Per questo, a ricordo dei 450 anni, è stato realizzato un lume che ciascuno potrà collocare nella propria casa.

Sia questo l’augurio per tutti noi:“accendiamo la luce”!

Santa madre Teresa di Calcutta ci ricorda infatti che è meglio “accendere una candela che maledire l’oscurità”.

 

 

Se vuoi fare un regalo alla tua parrocchia, puoi usare questa busta per contribuire alle spese per i lavori del tetto della chiesa.Lasciala nel cestino durante la Messa, in casa parrocchiale o se preferisci puoi effettuare un bonifico.

IT 58  Q 08 440 34070 000000 240 101 è il conto istituzionale della Parrocchia S. Michele presso la BCC Carate a Vimercate, via Mazzini.   Grazie