Agosto 2012: Icona della “Dormizione”
In onore di Maria Assunta in cielo, esponiamo la copia di una icona russa del XVI secolo.
L’icona è opera di un anonimo della scuola di Mosca e presenta la raffigurazione classica della festa liturgica della Dormizione, secondo la teologia cristiana ortodossa. Si parla di dormizione e non di morte perché il passaggio dalla vita terrena alla pienezza di vita in cielo è proposto nella fede della risurrezione che ci fa parlare del “sonno della morte”, ricordando le parole stesse con cui Gesù parla della morte dell’amico Lazzaro.
L’autore propone due scene distinte e complementari.
La prima, terrestre, è quella della Madre di Dio distesa sul letto funebre e assistita dagli apostoli, dai vescovi (riconoscibili dal “polistravion”, una specie di stola, con disegnata la croce) e da donne.
In primo piano a sinistra c’è S. Paolo chino a baciare i piedi della Madonna; a destra S. Pietro che incensa il corpo di Maria e S. Giovanni proteso ad abbracciare la madre che Gesù gli ha consegnato sulla croce. Secondo una leggenda riportata nei Vangeli apocrifi gli Apostoli vennero convocati dalla Madonna sul punto di morire avendo il desiderio di rivederli tutti. Si sottolinea così il forte legame tra Maria e gli Apostoli, la famiglia di coloro che credono alle parole di Gesù, come è testimoniato dagli Atti degli Apostoli quando nel cenacolo Maria con altri 120 discepoli prega in attesa del dono dello Spirito Santo.
La seconda scena è celeste e ritrae Gesù che inquadrato in una mandorla, segno della divinità, eleva con il braccio la Madre per collocarla nel cielo, nella corona degli angeli.
Questa raffigurazione è un chiaro rimando alla Madonna che tiene in braccio il Bambino Gesù. Si vuole ricordare così il duplice mistero di una donna che ha dato la vita terrena al figlio di Dio e del Figlio che eleva alla vita di Dio una creatura umana. In questo scambio si racchiude il mistero dell’Incarnazione e della Redenzione.
Questa è l’opera di Dio che vogliamo contemplare nella festa dell’Assunzione di Maria in cielo e per questo celebriamo il nostro ringraziamento, rinnovando la fiducia nella promessa fatta da Gesù prima di salire al Padre: “là dove sono io voglio che siate anche voi”. Crediamo che quanto ha operato in Maria è una caparra del nostro stesso destino.