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SIAMO TUTTI UOMINI “I COLORI DELL’OLOCAUSTO”

Potrebbero sembrare le tessere di un gioco o un modo per distinguere le diverse squadre in una competizione. Invece questo triangoli colorati servivano a classificare gli esseri umani in un sistema tra i più disumani della storia:i lager nazisti.
Ogni prigioniero doveva portare, cucito sulla casacca, un triangolo di stoffa,in modo che i guardiani potessero identificarlo subito:non interessava chi fosse, ma in quale modo la sua esistenza non fosse compatibile con il regime nazista.
Soltanto gli ebrei avevano due triangoli, entrambi gialli:dovevano sovrapporli, in modo di creare una stella di David,il loro emblema. Solitamente, si pensa soprattutto a loro, usando si celebra il Giorno della Memoria. Ed è giusto,perché pochi popoli subiranno un accanimento paragonabile a quello subito dagli ebrei per opera dei nazisti. I loro morti nei lager assommano a sei milioni di persone.
Spesso, però, si trascurano o, peggio, si dimenticano le altre categorie di prigionieri inghiottire dai lager, le cui vittime raggiunsero i cinque milioni. Vogliamo sperare che questa dimenticanza non sia voluta. Fra le altre categorie, infatti, ne troviamo alcune che ancora oggi, in Europa, vengono guardate con sospetto e,a volte,in vario modo discriminate.
IL TRIANGOLO NERO. Veniva assegnato agli “asociali”, in particolare zingari, ma anche a vagabondi, emarginati, prostitute . Persone che no avevano un inquadramento preciso nella società e, secondo i nazisti, andavano per tale ragione eliminati. A volte gli zingari venivano classificati a parte, con un triangolo marrone.
TRIANGOLO VERDE. Spettava ai criminali comuni.
TRIANGOLO ROSSO. Era riservato agli oppositori politici, prima di tutti i comunisti, ma anche i militari di altre forze antifascista e antinaziste. Dopo l’inizio della SECONDA GUERRA MONDIALE, tutti gli appartamenti ai movimenti che praticavano la Resistenza contro l’occupazione delle forze tedesche, se arrestati, erano automaticamente etichettati con il triangolo rosso. Anche chi non aveva precisi riferimenti politici e combatteva solo contro l’occupazione straniera del proprio Paese.
IL TRIANGOLO ROSA. Era sulle casacche degli omosessuali di sesso maschile. Le donne omosessuali venivano assorbite da altre categorie, in particolare da quella degli “asociali”.
IL TRIANGOLO VIOLA. Si applicava ai testimoni di Geova. Perché i nazisti per seguitavano i testimoni di Geova?, ci si può chiedere. Perché rifiutavano il servizio militare. Infatti il triangolo viola finiva addosso in generale agli obiettori di coscienza, ma, a quell’epoca, l’idea dell’obiezione di coscienza era ben poco diffusa, tranne, che appunto, fra i testimoni di Geova.
IL TRIANGOLO BLU. Contrassegnava gli apolidi, gli immigrati stranieri sul territorio tedesco.
I triangoli colorati rimasero in uso sino al termine della guerra. Solo negli ultimi tempi, data la gran massa di deportati, cominciarono a perdere d’importanza.